Cerreto - Monte Nerone - Pieia
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2/6/2013
Magnifico e lungo itinerario attraverso i paesaggi più diversi. Il percorso ad anello è di circa 15Km e per percorrerlo abbiamo impiegato oltre 7 ore, visto anche che il dislivello complessivo è di circa 1100m.
Si parte e si torna dal borgo di Cerreto, poco distante da Pianello di Cagli, per percorrere buona parte del versante sud-est del Monte Nerone. Da Cerreto si imbocca il sentiero 24 che sale verso Nord, e che si incrocia quasi subito col Sentiero Italia. Purtroppo le molte piogge e la tanta vegetazione cresciuta in quest'ultimo periodo non permettono una identificazione precisa del percorso, anche perchè (come purtroppo spesso accade sulle nostre montagne) le segnalazioni sono molto scarse.
La prima parte è comunque abbastanza facile da seguire, visto che corre in prossimità della strada asfaltata che sale da Pianello (da tenere sempre sulla destra) sempre in salita, mentre sulla nostra sinistra c'è il canalone del Fosso del Campo d'Aio. Si sale per parecchio, in modo costante ma piacevole, e l'assenza di alberi permettono una bellissima vista tutto attorno (per chi ama la bici da corsa consiglio vivamente questa salita, già teatro di una porzione di tappa del Giro di qualche anno fa), tra le ginestre e i resti di alcuni muri a secco che segnano in qualche modo la via. Dopo essere passati molto vicini ad alcuni tornanti della strada si arriva quindi, un po' prima della croce che si vede in mezzo al boschetto davanti a noi, a una deviazione e si prende a sinistra il sentiero che scende in basso verso il Fosso. Arrivati in fondo si è davanti a uno spettacolo meraviglioso: una vera e propria cascata nascosta, proprio in prossimità del guado, e il torrente che scorre si ferma per un po' formando diverse pozze abbastanza grandi per bagnarsi.
Passati dall'altra parte sono diversi i sentieri che attraversano il prato per condurci a sinistra, proprio sopra il bosco di Fondarca. Bisogna tenersi bassi sul sentiero che ci porterà una volta svalicata la cresta proprio all'interno del bosco. Una volta qui purtroppo i tanti alberi caduti e la mancanza di segni non aiutano a seguire la mappa e il sentiero che ci deve portare in alto, verso la cima del Nerone. Warning. Bisogna stare molto attenti a non perdere la prima biforcazione sulla destra, abbastanza nascosta e in salita in mezzo agli alberi, per evitare di ritrovarci sul sentiero che scende verso Pieia. Una volta preso il sentiero, non con poche difficoltà occorre tenersi in quota e tenere sempre la sinistra fino ad uscire dal bosco e trovare così finalmente qualche segno ben evidente sulla roccia viva. I segni rossi a questo punto diventano molto chiari e ci guidano verso l'alto in un'ascesa verticale abbastanza dura, sempre arrampicandosi sulla roccia. Il panorama che si gode durante le immancabili soste è comunque impagabile.
L'arrampicata, seppur faticosa, è abbastanza agevole tranne in un punto in cui bisogna fare molta attenzione, Warning perchè la roccia può essere scivolosa e sotto di noi, nascosto tra gli alberi, c'è un crepaccio molto profondo. Salendo la parete di un paio di passi si riesce però a camminare sulla vegetazione, evitando di scivolare. Si continua così tenendo la quota a girare attorno alla montagna, proprio sopra le case di Pieia, finchè il sentiero prende decisamente in salita e rientra nel bosco. Qui c'è una deviazione (senza segni...), in cui noi abbiamo preso a sinistra continuando a camminare proprio sotto la muraglia di roccia immersa tra gli alberi sulla nostra destra, quasi a formare un bastione, finchè si svolta a destra e si sale finalmente sulla cresta. Tutto attorno si apre e si ha una veduta quasi unica su Catria, Petrano, Cucco e la vallata di Cantiano. Merita di fermarsi qui un po' in ammirazione. Dall'altra parte, sotto di noi si vede la strada sterrata che sale da Pieia, mentre proprio di fronte sono le antenne del Nerone.
Il sentiero (come scopriremo una volta dall'altra parte) continuerebbe proprio dritto davanti a noi, immettendosi in mezzo al bosco poco sotto. Invece preferiamo seguire per un poco la cresta e camminare ai margini degli alberi, subito sopra, fino a reincontrare il sentiero dall'altra parte e procediamo dritti verso la strada che sale da Pianello. Proprio sullo sbocco nell'asfalto si incontra di nuovo l'incrocio col Sentiero Italia, che prenderemo al ritorno. Prima però una tagliatella al rifugio Cupa non ce la può togliere nessuno!
Il ritorno avviene praticamente tutto lungo il Sentiero Italia, che corre a volte di fianco a volte sovrapponendosi alla strada sterrata che scende a Pieia. Si arriva così abbastanza agevolmente proprio all'interno di questo paese dimenticato e passando in mezzo, godendosi tutta la loro bellezza, tra il Sasso del Re e il Barcone (vero e proprio 'El Capitan' in miniatura). Da Pieia si continua seguendo le indicazioni per Fondarca sempre lungo il Sentiero Italia (che almeno è segnalato bene...) , in un continuo saliscendi tra il bosco e i canaloni da guadare. Ci vuole almeno un'altra ora per percorrere quest'ultimo tratto e stanchi, ma veramente soddisfatti e pieni, rientriamo a Cerreto.
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